Abstract
Le molecole fototeranostiche trovano applicazioni sia come fotosensibilizzanti (PS) nella terapia fotodinamica sia come agenti diagnostici nell'imaging a fluorescenza. A causa della loro instabilità in ambiente fisiologico e della non specifica internalizzazione cellulare, le molecole fototeranostiche presentano importanti problematiche che ne limitano l’impiego in ambito biomedicale.
Il recente utilizzo di batteriofagi (fagi) ingegnerizzati, come sistema di rilascio mirato, sta aprendo nuove strade nella medicina personalizzata. La strategia ortogonale di PhageLight consente di progettare una piattaforma bionanotecnologica modulare che i) esprime una sequenza di riconoscimento specifica (in fusione con una proteina minore del capside virale) e ii) viene successivamente modificata chimicamente (sulla principale proteina del rivestimento del capside) con molecole fotoattive.
PhageLight sfrutta la biologia molecolare ben definita del fago M13 per bioconiugare il suo capside con molecole fotoattive e, tramite il display di un frammento variabile di anticorpo a singola catena, indirizzare selettivamente questo vettore suicida verso cellule di cancro ovarico (OC). Data la frequentemente sovraespressione in vari OC, PhageLight utilizzerà il recettore alfa dell'acido folico (FRa) come target biomolecolare. Al termine del progetto, verrà sviluppata una piattaforma fototeranostica innovativa per rilevare, visualizzare e colpire selettivamente le cellule di cancro ovarico.
Responsabile scientifico per il Dipartimento
Dr. Matteo di Giosia
Partnership
Università di Bologna – Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie
Università di Bologna – Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche